Generalmente trattata come erbacea perenne, in realtà Crocosmia è una bulbosa (che però nasce da cormo, struttura leggermente diversa dal bulbo vero e proprio). Tra le specie, si ricordano C. masonorum, con fusti sotterranei e fiori espansi, di color arancio, e C. x crocosmiiflora (nota anche come Montbretia crocosmiiflora), con fiori imbutiformi il cui colore varia dal giallo (ad esempio nella varietà ‘Solfatare’) al rosso scuro (presenta fiori scarlatti la varietà ‘His Majesty’). Da segnalare anche C. ‘Lucifer’, dai fiori rosso fuoco.
Consigli di coltivazione
Crocosmia predilige pieno sole e terreni sciolti, ben drenati, arricchiti con materiale organico maturo. All’inizio della primavera, si piantano i bulbi in gruppi, alla distanza di 10-15 cm l’uno dall’altro. In primavera è utile somministrare concime in granuli. Se i fiori non vengono recisi prima, quando sono appassiti si tagliano i fusti fioriferi e si raccolgono i semi per la moltiplicazione.
Da non dimenticare
Onde evitare che la Crocosmia possa riportare danni a causa del gelo invernale (per questa pianta, ideali sono le zone a clima mite), è bene proteggerla ricoprendola con 15 cm di paglia o foglie secche, evitando materiali che trattengono l’umidità come il pluriball. Le coperture vanno tolte in primavera, prima della ripresa vegetativa. La specie più rustica è C. masonorum, di grande effetto nelle aiuole miste di fine estate.
Crocosmia: come e quando irrigare
Le specie del genere Crocosmia sono caratterizzate da una buona resistenza alla siccità, ma come sempre è bene fornire acqua a sufficienza per mantenere il terreno umido e fresco durante tutta la bella stagione, per prolungarne la bella fioritura. È bene aspettare che il terreno sia asciutto prima di irrigare, per non creare ristagni idrici. Durante la stagione di riposo vegetativo delle specie decidue non va irrigata, mentre è sufficiente annaffiare moderatamente, di tanto in tanto, le specie perenni.
Soffre molto il ristagno idrico, come tutte le piante che nascono da bulbi, rizomi o tuberi.
Per irrigare la pianta in giardini e terrazzi dotati di rubinetto o presa d'acqua si può impiegare il tubo da irrigazione, dotandolo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Nelle aiuole in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
In terrazzo si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi. Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.