In caso di abbondanti nevicate, scrollate la neve (potete utilizzare una pertica o una scopa di saggina) dalle siepi e dalla cima di piante come conifere e alberi a portamento allungato, i cui rami possono spezzarsi, con il rischio di rovinare la forma dell’esemplare.
Sempre ai fini della salvaguardia, non calpestate il prato in presenza di gelo o brina, e limitate in ogni caso l’attraversamento alle cure necessarie (ad esempio per rimuovere residui vegetali che possono causare marciumi), per evitare che il terreno reso molto morbido dall’umidità possa cedere sotto il peso formando avvallamenti in cui l’acqua può ristagnare.
Di tanto in tanto controllate le protezioni contro il freddo, al fine di ripristinarle qualora siano state danneggiate, o anche semplicemente sollevate, dalle intemperie, lasciando scoperte le piante. Nelle giornate di sole, apritele per far asciugare la pianta e ossigenare la terra prima di rinnovare la pacciamatura con paglia o foglie asciutte. Cogliete l’occasione per verificare che l’umidità non abbia favorito l’insorgenza di muschio o dannosi funghi alla base delle piante.
Se avete piante che vanno soggette a malattie (come il pesco, ma anche albicocco e melo), in febbraio fate un trattamento preventivo a base di poltiglia bordolese (miscuglio di calce e solfato di rame), utile contro funghi, muffe, oidio.
In serra, per evitare pericolosi attacchi di muffa grigia, asportate con cura le foglie morte delle piante; ricordatevi inoltre di aerare regolarmente. Ripulite in ogni caso anche aiuole e bordure dalla vegetazione morta.
Per contrastare le limacce, pronte a comparire non appena spunteranno i nuovi germogli, spargete ghiaietto appuntito attorno alle piante che possono richiamarle, oppure ricorrete agli appositi lumachicidi.
È sempre utile provvedere all’estirpazione delle erbe infestanti dalle aiuole e dalle bordure, avendo cura di non lasciare nel terreno alcuna porzione di radici per non vederle rispuntare.
Controllate le strutture (come pergole, recinzioni, sostegni per rampicanti) presenti in giardino e, all’occorrenza, riparatele prima che vengano coperte dalla vegetazione.
Sempre ai fini della salvaguardia, non calpestate il prato in presenza di gelo o brina, e limitate in ogni caso l’attraversamento alle cure necessarie (ad esempio per rimuovere residui vegetali che possono causare marciumi), per evitare che il terreno reso molto morbido dall’umidità possa cedere sotto il peso formando avvallamenti in cui l’acqua può ristagnare.
Di tanto in tanto controllate le protezioni contro il freddo, al fine di ripristinarle qualora siano state danneggiate, o anche semplicemente sollevate, dalle intemperie, lasciando scoperte le piante. Nelle giornate di sole, apritele per far asciugare la pianta e ossigenare la terra prima di rinnovare la pacciamatura con paglia o foglie asciutte. Cogliete l’occasione per verificare che l’umidità non abbia favorito l’insorgenza di muschio o dannosi funghi alla base delle piante.
Se avete piante che vanno soggette a malattie (come il pesco, ma anche albicocco e melo), in febbraio fate un trattamento preventivo a base di poltiglia bordolese (miscuglio di calce e solfato di rame), utile contro funghi, muffe, oidio.
In serra, per evitare pericolosi attacchi di muffa grigia, asportate con cura le foglie morte delle piante; ricordatevi inoltre di aerare regolarmente. Ripulite in ogni caso anche aiuole e bordure dalla vegetazione morta.
Per contrastare le limacce, pronte a comparire non appena spunteranno i nuovi germogli, spargete ghiaietto appuntito attorno alle piante che possono richiamarle, oppure ricorrete agli appositi lumachicidi.
È sempre utile provvedere all’estirpazione delle erbe infestanti dalle aiuole e dalle bordure, avendo cura di non lasciare nel terreno alcuna porzione di radici per non vederle rispuntare.
Controllate le strutture (come pergole, recinzioni, sostegni per rampicanti) presenti in giardino e, all’occorrenza, riparatele prima che vengano coperte dalla vegetazione.