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- Accestimento, accestire
- modalità di accrescimento tipica delle graminacee usate per creare il tappeto eboso e di altre erbacee perenni. Consiste nella formazione di uno o più culmi (fusti), secondari, terziari, ecc., a partire dal culmo principale primario.
- Acqua decalcificata
- lacqua del rubinetto in molte zone dItalia presenta un tenore in calcare più o meno accentuato, secondo una classificazione che va dalle acque "dolci" (prive di calcare) alle "dure" (con grandi quantità di calcare). Conviene informarsi presso lazienda distributrice della propria città ed eventualmente utilizzarne lacqua facendola bollire per una ventina di minuti o lasciandola riposare per due-tre giorni prima di usarla per innaffiare. Vedi: pH.
- Afide grigio
- insetto (Dysaphis plantaginea) che per nutrirsi attacca, deformandoli e arrestandone la crescita, giovani germogli e frutti.
- Afidi (o “pidocchi")
- insetti appartenenti a diverse specie, di colore giallo, verde, grigio o nero, che per nutrirsi pungono e succhiano, deformandoli e arrestandone la crescita, i giovani germogli, le foglioline, i boccioli e i frutti. Possono trasmettere pericolosi virus vegetali, e quindi vanno combattuti fin dal loro primo apparire.
- Aghi
- foglie, per così dire "concentrate", a causa della fortissima riduzione della lamina fogliare, avvenuta per minimizzare la superficie d’appoggio offerta alla neve. La loro cuticola è inoltre ispessita, conferendo l’aspetto rigido all’ago, per resistere meglio al freddo. Gli aghi rimangono sulla pianta per circa 3-4 anni, dopodiché, durante la stagione vegetativa, vengono sostituiti man mano, proprio come i nostri capelli.
- Agricoltura biodinamica
- metodo di coltura che non solo vieta l'impiego dei prodotti chimici di sintesi, limitando quelli permessi in agricoltura biologica, ma segue la filosofia steineriana (da Rudolf Steiner, lezioni di agricoltura, 1924) che vede il Cielo e la Terra (con le costellazioni, i minerali, le piante e gli animali) come un unico Organismo Vivente. L'agricoltore biodinamico incrementa la vitalità e la fertilità del terreno seguendone le leggi naturali. Gli allevamenti, i campi, i prati e i boschi vengono curati allo stesso livello. L'azienda produce da sé i concimi, i preparati biodinamici (che stimolano o curano l'Organismo Vivente), le sementi e il bestiame, in un perfetto ciclo chiuso.
- Agricoltura biologica
- metodo di coltura che vieta l'impiego di prodotti chimici di sintesi, sostituiti con prodotti di origine naturale da somministrare per la lotta e la difesa in determinati periodi. Si avvale della prevenzione degli agenti patogeni (monitoraggio mediante trappole), delle rotazioni (ogni anno una specie diversa sullo stesso terreno), della diversificazione colturale (più specie coltivate in appezzamenti vicini) e della consociazione (più specie coltivate nello stesso appezzamento). Favorisce la ricostituzione di ambienti seminaturali, con la piantagione di alberi e siepi. Ha una resa per ettaro leggermente inferiore a quella dell'agricoltura tradizionale. I prodotti biologici, per essere riconosciuti e venduti come tali, devono essere certificati da un Organismo di Controllo autorizzato dal Ministero dell'Agricoltura.
- Agricoltura integrata
- ortofrutta ottenuta mediante un razionale impiego di prodotti di sintesi, utilizzati solo in caso estremo e sostituiti, ove possibile, da prodotti e mezzi biologici di lotta e di concimazione. Il prodotto integrato viene autocertificato da laboratori di analisi privati, poiché non esistono appositi organi di controllo.
- Agricoltura tradizionale
- ortofrutta ottenuta mediante l'impiego di prodotti di sintesi sia per la concimazione che per la difesa fitosanitaria. Si effettuano controlli casuali presso i mercati ortofrutticoli per accertare una presenza di residui di fitofarmaci entro i limiti consentiti dalla legge.
- Agro-ecosistema (o ecosistema agrario):
- è l'ecosistema dato dall'ambiente campestre (coltivato) e dagli organismi viventi che esso ospita, uomo incluso.
- Alberata (o piantata)
- tipica sistemazione dei terreni di pianura soprattutto in Emilia Romagna, che consisteva nel lasciare, sui lati lunghi dei campi coltivati, una fascia di rispetto di 4-6 m, completamente autonoma dal punto di vista colturale. Questa fascia, che serviva a dividere un terreno dall’altro, ospitava una piantagione di alberi (aceri, pioppi, olmi, gelsi) in filare su cui far appoggiare le piante di vite (“vite maritata”).
- Alburno
- la parte più esterna del cilindro centrale del tronco, costituita da fasci xilematici vivi che attorniano lo xilema morto degli anni precedenti. Contiene i fasci vascolari che conducono la linfa grezza verso il fogliame, ove avverrà la fotosintesi.
- Allegagione
- la fase, successiva all’impollinazione del fiore e alla fecondazione dell’ovulo, che dà luogo alla trasformazione dell’ovario fiorale in frutto (inizialmente chiamato “frutticino”).
- Allelopatia
- emissione, da parte delle radici o delle foglie delle piante, di sostanze che impediscono la nascita di altre piante della stessa specie in un raggio di alcuni metri dalla pianta preesistente. Fra le più note piante allelopatiche, il noce e la salvia, che crescono solitamente in singoli esemplari isolati, proprio perché le loro radici producono sostanze che inibiscono la germinazione di semi della medesima specie nel terreno limitrofo.
- Allettamento
- prostrazione del culmo, cioè il fusto, sul terreno senza possibilità di rialzarsi.
- Alloctono
- non originario della zona in cui l’organismo vive ed è diffuso; vi è stato introdotto dagli animali o dall'uomo (anche attraverso i mezzi di trasporto, come automobili e treni).
- Alternanza di produzione
- fenomeno per cui l’albero da frutto alterna un anno in cui la produzione dei frutti è insufficiente (anno di scarica) a uno in cui i frutti prodotti sono tanti, di piccola pezzatura e di qualità scadente (anno di carica). Durante quest’ultimo anno, la pianta non riesce a formare nuovi fiori per quello seguente, che avrà una fioritura e una produzione estremamente scarse. Le cause che concorrono a determinare questo fenomeno sono molteplicianomalo andamento stagionale, potature errate, concimazioni squilibrate soprattutto riguardo all’azoto, caratteristiche varietali. Per esempio, nel melo le cultivar soggette ad alternanza sono Renetta del Canada, Imperatore e Golden Delicious.
- Amento
- infiorescenza a spiga, pendula e flessibile al vento, formata dai minuscoli fiori, generalmente maschili ma talora anche femminili, privi di peduncolo, cioè sessili, direttamente attaccati all’asse fiorale portante.
- Ammendamento, ammendante
-
aggiunta al terreno di sostanze di varia natura (organica e inorganica) per migliorarne la struttura (granulometria, porosità, tessitura, ecc.). Si tratta di sostanze che hanno il compito di alleggerire la struttura del suolo, favorendo così l’aerazione e la permeabilità dello stesso. Sovente, gli ammendanti, come effetto secondario, riescono anche a nutrire, seppure in maniera parziale o ridotta, il suolo.
- Ammendanti organici
- stimolano l’attività batterica, ripristinano la fertilità e favoriscono la ritenzione idrica. Vedi Ammendanti.
- Ampio spettro
- si dice di una sostanza o un prodotto non specializzato, in grado cioè di agire contro un’ampia gamma di funghi patogeni o di parassiti animali anziché contro uno solo.
- Anemofila
- impollinazione che avviene mediante il vento che trasporta i minuscoli e leggerissimi granuli pollinici, nella speranza di incontrare gli ovari femminili.
- Annaffiatoio a cipolla
- irrigatore allargato con numerosi piccoli fori, per distribuire l'acqua gentilmente e uniformemente.
- Antociani
- pigmenti coloranti nelle tinte comprese fra il rosso e il viola, tipici dei vegetali. Li troviamo nelle foglie (ove si vedono solo in autunno) e nei frutti. Contengono sostanze che, a detta della scienza medica, proteggono l’apparato cardiovascolare.
- Apparato boccale
- il danno provocato dagli insetti sulle piante è in funzione della loro modalità di nutrizione. Alcuni di essi pungono e succhiano (pidocchi, psille, cocciniglie), altri "mangiano" la vegetazione (defogliatori) oppure il legno (xilofagi).
- Areale
- zona geografica della quale la specie è originaria e nella quale generalmente è distribuita in forma spontanea.
- Arieggiatura, operazioni di
-
nel tappeto erboso. La verticuttatura si utilizza per ripristinare rapidamente la circolazione dell’aria nella parte basale della cotica su tappeti ben radicati, e consiste in una serie di incisioni lineari fino alla superficie del terreno (2-3 mm), per tagliare il feltro. La scarificatura consiste in incisioni operate nel terreno fino a 5-6 cm di profondità. La carotatura pratica veri e propri buchi nel terreno asportando i cilindretti di terra che ne derivano, in modo che nei fori possano penetrare agevolmente aria e acqua rivitalizzando le radici.
- Asfissia radicale
- mancanza di ossigeno nel terreno, dovuta sia a eccesso d'acqua che a compattamento della terra. Le radici non possono traspirare, né approfondarsi nel terreno per esplorarlo (per mancanza di spazi liberi tra le particelle di terreno).
- Associazione vegetale
- in natura le diverse specie vegetali non compaiono in maniera casuale, bensì associandosi fra di loro sulla base dei fattori ambientali del territorio che le accoglie. La composizione in specie di un'associazione vegetale fornisce così molte informazioni sui fattori climatici e geopedologici del territorio nel quale essa si trova. Per esempio, un'associazione di pioppi, salici e ontani indica un clima continentale (freddo in inverno e caldo in estate) e un terreno a pH neutro-basico molto umido.
- Autocompatibile, autofertile
- varietà i cui fiori sono in grado di impollinare altri fiori della stessa varietà (e quindi della stessa pianta).
- Autoctono
- organismo originario della zona in cui vive ed è diffuso.
- Autoincompatibile, autosterile
- varietà i cui fiori non sono in grado di impollinarsi a vicenda, ma necessitano dell’apporto di polline da parte di fiori di altre varietà.
- Autotrofo, eterotrofo
- dal greco autos “se stesso”, eteros “altro”, trojein “nutrire”, letteralmente “nutrirsi da sé” e “nutrirsi da altro”.
- Azotofissazione
- tutte le Leguminose hanno la capacità di ospitare nelle radici, all'interno di particolari noduli, i Rhizobium, batteri simbionti azotofissatori. Si tratta di microrganismi in grado di sfruttare l'abbondantissimo azoto atmosferico (in forma molecolare, che per i vegetali è indisponibile), tramutandolo in azoto ammoniacale e cedendolo così alla pianta, che risulta perciò avvantaggiata nella sua nutrizione rispetto agli altri vegetali. In cambio, i batteri ricevono gli zuccheri elaborati dalla pianta.