La maggior parte degli esemplari, inoltre, con lo sviluppo abbisogna di un contenitore più grande. Ciò vale soprattutto per le piante giovani, che crescono velocemente e richiedono molto nutrimento. I soggetti maturi invece, sia per dimensioni sia per esigenze, possono rimanere nello stesso vaso per tre-quattro anni, e spesso basta semplicemente rimuovere gli ultimi 5 cm di substrato superficiale, sostituendoli con terra nuova.
Si ha la certezza di dover procedere al rinvaso quando le radici fuoriescono dal foro di drenaggio oppure affiorano copiose dalla superficie del terriccio. Per sicurezza però, conviene controllare tutti gli esemplari maneggevoli: lasciate asciugare il substrato, svasateli delicatamente e osservate le radici. Se sono grosse, numerose e addensate lungo il perimetro del pane di terra, come se non avessero più spazio per espandersi, il trapianto va eseguito, anche in assenza di altri evidenti segnali esterni. Fanno eccezione le Bromeliacee (Aechmea, ananas ecc.) e la clivia, che vivono bene in poco spazio.
Dopo un mese dal rinvaso, somministrate un po’ di concime.