Arbusto o piccolo albero (fino a 6 m d’altezza) leggero, con tronco diritto, spesso ramificato alla base, con corteccia verdastra, rametti giovani ricoperti di una fitta peluria grigiastra, rami adulti lunghi, arcuati e flessibili, e foglie (decidue) trifogliate verdi, leggermente argentate, dotate di lungo picciolo. Tra aprile e giugno produce lunghi (fino a 30 cm) grappoli penduli di fiori gialli, molto vistosi e appena profumati, a cui seguono i baccelli, scuri e lunghi 5 cm, in estate.
Consigli di coltivazione
Pur preferendo i climi freddi (fino a –15 °C), può resistere anche al mare, purché in posizione ventilata ma non esposta a venti salsi. Gradisce un suolo fresco e fertile, ma si adatta anche ad altri terreni. Non necessita di concimazione perché, come tutte le leguminose, è in grado di utilizzare l’azoto atmosferico. Va annaffiato nel primo anno dopo l’impianto. Non necessita di potature, se non per la rimonda e per restituire la forma al cespuglio.Da non dimenticare
L’utilizzo più consono è come esemplare isolato allevato ad alberetto o sotto forma di macchia, ma dà buoni risultati su pergole e archi. Ne esistono varietà a foglie dorate o a fioritura autunnale. Laburnum alpinum è indicato per l’alta montagna (fino a 1.500 m slm). Tutte le parti della pianta sono velenose: la coltivazione è sconsigliata in presenza di bambini o animali domestici.