Rampicante molto ornamentale, rustico, vigoroso e poco esigente, vive anche per secoli e rapidamente assume dimensioni impressionanti. Lo si può condurre su pergole e archi, su muri e abbracciato a colonne, ma anche come siepe, appoggiato a recinzioni, oppure a spalliera, in vasi o cassette che devono essere necessariamente molto grandi e profonde. Le radici, molto estese possono danneggiare vecchi muri e marciapiedi. I rami si attorcigliano con forza sui supporti, che devono quindi essere robusti e non devono richiedere manutenzione perché risulta impossibile sganciare i rami strettamente abbracciati a pali, recinzioni o alberi.
Consigli di coltivazione
Wisteria floribunda, originario del Giappone, è un po’ meno vigoroso di Wisteria sinensis, originario della Cina. La fioritura avviene in aprile, sui rami di un anno, con una generosa esplosione di grappoli pendenti che precedono le foglie. Sulle piante adulte, in estate può riapparire qualche fiore. La fioritura è più rigogliosa in pieno sole. Si adatta anche a terreni poveri, tollera bene il freddo e si adatta a tutti i climi italiani, anche in montagna fino a 1.000 m di quota. La siccità prolungata in autunno-inverno può compromettere la fioritura. Indispensabile la regolare potatura per contenere l’invadenza, indirizzare la crescita e stimolare la fioritura. All’inizio di agosto si accorciano i rami laterali a 15 cm dai rami principali; d’inverno, dopo la caduta delle foglie, si accorciano di nuovo i rami a 8-10 cm, lasciando 3 o 4 gemme. Se si vuole allungare la pianta, si sceglie un ramo adatto, da legare nella direzione voluta.
Da non dimenticare
Spesso il glicine impiega qualche anno per fiorire. Acquistando un nuovo esemplare è consigliabile attendere che esso sia fiorito, in vivaio, per avere la certezza che ha già la predisposizione a fiorire. In vaso le piante non riescono comunque ad assumere dimensioni imponenti e obbligano a rinvasi o ricambi del terriccio ogni anno.
Glicine: come e quando irrigare
Ha bisogno di innaffiature regolari e abbondanti in estate nelle fasi giovanili; da adulto è autosufficiente, anche se occorre evitare la siccità in autunno per aiutare la fioritura della primavera successiva.
Per irrigare la pianta con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotarlo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Se la pianta è in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
In terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.