Dichondra

Dichondra repens

  • Famiglia: Convolvulacee
  • Fogliame: Sempreverde
  • Categoria: Prato
  • Consigliata per: Giardino
  • Temperatura min.: < -7°C
  • Altezza: > 0,1 metri
  • Terriccio:  
  • Larghezza: > 0,1 metri
  • Esposizione: Soleggiata , Parzialmente ombreggiata
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La dichondra è un'ottima soluzione per rivestire una superficie senza utilizzare erba; a differenza del prato vero e proprio non cresce e non richiede di essere tagliata, tollera le posizioni in ombra parziale e l'aria salmastra, ma non resiste al freddo intenso.

Una volta cresciuta e rafforzata ha una discreta resistenza alla siccità ma è importante innaffiare regolarmente nelle prime fasi di sviluppo e comunque sempre nella fase tra la primavera e l'estate per rendere le pianticelle più resistenti e con radici più profonde, meno sensibili al caldo intenso.

La dichondra richiede concimazioni periodiche ma in misura minore a quelle necessarie per i prati più delicati e sensibili, come il prato all'inglese. La semina va fatta preferibilmente in primavera, su terreno ben inumidito, sciolto e fertile.

Dichondra: come e quando irrigare

Per irrigare correttamente la dichondra è indispensabile fornire acqua in modo omogeneo e in quantità correlate all'ambiente e all'andamento climatico. Irrigazioni eccessive possono favorire ristagni a livello radicale, che provocano marciumi, e anche pozzanghere in superficie, che favoriscono poi il disseccamento nell'erba e rendono impossibile camminare sul prato. Per contro, irrigazioni scarse favoriscono la formazione di radici troppo superficiali, che si disidratano rapidamente, e il prato assetato manifesta ingiallimento e seccume, si dirada fino a scomparire.

Occorre quindi calibrare le quantità di acqua in base alla stagione e alle condizioni meteo; la scelta migliore rimane quella di predisporre un impianto interrato dotato di irrigatori a scomparsa (pop-up), invisibili quando non sono attivi, attivato da un programmatore.

In alternativa si possono impiegare irrigatori di superficie in vari modelli statici, rotanti oppure oscillanti, attivati manualmente dal rubinetto o meglio con un programmatore.

Resta comunque indispensabile avere anche un tubo da irrigazione, preferibilmente dotato di carrello avvolgitubo su ruote o a parete, anche del tipo con riavvolgimento automatico, molto comodo, completando con una dotazione di pistole multifunzione con getto doccia, concentrato, diffuso a ventaglio e nebulizzato, utile per le zone da poco seminate.

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