L’equiseto o coda cavallina ama gli ambienti umidi
e ombrosi, dove si sviluppa in grande quantità, costituendo una delle più
importanti piante infestanti di non facile eliminazione.
Se è presente anche nel vostro terreno, potete
trasformarlo da “calamità” in “arma di distruzione”: l’equiseto infatti, se
macerato in acqua, può essere utilizzato in diversi modi benefici per le altre
piante, grazie alla quantità di sostanze utili che contiene.
Può diventare infatti un concime, sia radicale sia
fogliare, ma anche un antiparassitario, a seconda della quantità utilizzata.
Cosa
fare
Per ricavarne un concime, bisogna tagliuzzare 500 g di equiseto fresco e porli
in ammollo in 10 l d’acqua, dove devono rimanere per 3 giorni. Poi si filtra e
si utilizza il liquido per innaffiare le piante, oppure lo si spruzza sul
fogliame, che assorbirà direttamente i minerali utili.
L’antiparassitario si prepara mettendo in ammollo 1 kg di pianta fresca e
tagliuzzata in 10 l d’acqua e lasciandovela per 7 giorni, rigirando di tanto in
tanto. Si filtra e si spruzza sul fogliame infestato da afidi, cimici, mosche,
aleurodidi ecc.