“L’uomo coltiva mille rose senza trovarvi quel che cercava; e potrebbe trovarlo in una sola”. Se sotto certi aspetti potreste trovarvi d’accordo con quest’affermazione del poeta, inventore e pilota Antoine de Saint-Exupery, autore di "Il piccolo principe", come giardinieri avete certo buone ragioni per dissentire. Perché una rosa sola non vi basta; e dalle piante che assorbono amore e lavoro esigete, in cambio, una generosa fioritura. Che sarà più sicura se avrete scelto e messo a dimora per tempo le nuove creature, affinché già nella prima stagione accanto a voi sappiano dare soddisfazione. Questa è una buona ragione per scegliere le varietà e procurarsi le piante alla fine dell’inverno, nel caso in cui siano fornite a radice nuda o in zolla (il metodo preferito da molti esperti e collezionisti, perché gli esemplari costano assai meno). Ma anche se le acquistate in vaso, la prenotazione anticipata vi garantisce una maggiore scelta e la possibilità di trovare varietà insolite o particolari. Gli esperti caldeggiano l’impianto a vegetazione ferma: la pianta a riposo subisce un minore stress da trapianto e l’apparato radicale, non impegnato a nutrire la parte aerea, ha il tempo di installarsi nella nuova sede.
Anche se la brina continua a imbiancare terrazzo e giardino, è tempo di pensare a qualcosa di nuovo, a una regina docile e meravigliosa, forse profumata, certo non avara di fiori. Lo sforzo dei creatori di rose volge dunque nella direzione di assecondare i tanti che, pur dovendosi accontentare di ritagli di tempo fra gli impegni di famiglia e lavoro, non vogliono rinunciare a fioriture spettacolari e prolungate. Così nelle misteriose e segrete alchimie degli ibridatori, come in una ricetta di pozione da strega, entrano vari ingredienti: un nuovo colore, la pienezza del fiore, un pizzico abbondante di profumo, la voglia di rifiorire dopo la prima esplosione primaverile, una dose di bel fogliame e un’altra di buon carattere e adattabilità. Questi?maghi sono capaci di mescolare i caratteri e renderli stabili fin quasi a sfidare le leggi di Mendel, lo scienziato che gettò le basi della teoria dell’ereditarietà provando e riprovando gli incroci del pisello; è un lavoro senza fine, da cui nascono innumerevoli, nuove varietà. Ma solo pochissime sono destinate ad arrivare nei nostri giardini.
E dunque, cominciate a visitare i garden center e a verificare nei siti dei produttori di rose per farvi un'idea di ciò che può essere utile per voi, in giardino e in terrazzo.
Appena estratte dal pacco, le piante a radice nuda vanno messe a dimora; solo nel caso in cui la primavera si faccia desiderare e il terreno sia ancora gelato, conviene aspettare lasciando il pacco ancora chiuso in luogo fresco. In alternativa, estraete gli esemplari e interrateli provvisoriamente in un contenitore, coprendo le radici conun po' di terriccio umido.
Gli esemplari in zolla o pack (l’involucro che ripara le radici con il loro modesto pane di terra) hanno una discreta conservazione se il clima è fresco, ma in genere è bene trapiantare entro pochi giorni dall'acquisto. Gli esemplari comprati in vasetto vivaistico sono assai più tolleranti: potete piantarli praticamente in ogni momento, tranne che nei periodi di gelo (e, in estate, quando comincia a fare molto caldo). In genere hanno due-tre anni o più, si presentano già ramificati e sono quindi più costosi; ma sono in grado di garantire il tanto agognato “pronto effetto”: se siete ancora alle prime armi e la pazienza non è proprio il vostro forte, è la soluzione che fa per voi.