Le piante capaci di formare una parete verdeggiante e fiorita o di coprire il tetto di una pergola sono importantissime sia per decorare gli spazi verdi che per migliorarne la vivibilità, per mascherare superfici verticali sgradevoli o banali, come muri o recinzioni, e per garantire una maggiore privacy all’ambiente, aspetto particolarmente importante nei piccoli giardini e nei terrazzi. La scelta è davvero ampia e comprende anche specie annuali di rapido sviluppo, che soddisfano il desiderio di avere una parete di foglie e fiori a tempo di record.
Come scegliere le piante rampicanti
Prima di soffermarsi a valutare l’aspetto estetico, è bene chiedersi qual è lo scopo del rampicante: se deve proteggere un muro o coprire una recinzione, potrebbe essere preferibile un sempreverde, la cui funzione rimane attiva anche durante l'inverno; è un aspetto importante soprattutto la parete è visibile anche rimanendo dentro casa. Una specie sempreverde offrirà tutto l’anno la sua fresca bellezza, e alcune, come il rincospermo, aggiungono al fogliame sempreverde la capacità di una bella fioritura.
Se lo scopo della pianta rampicante è quella di salire su un supporto non particolarmente robusto, per esempio i normali pannelli in legno o plastica che si utilizzano come schermatura, allora è meglio evitare le piante vigorose e dalla chioma pesante, come glicine, bignonia, caprifoglio e viti rampicanti: sono tutte specie che in breve tempo arrivano a deformare, se non ad abbattere, la struttura sulla quale stanno arrampicandosi, se non è sufficientemente robusta. Per lo stesso motivo, questo tipo di rampicanti, peraltro assolutamente spettacolari e molto longevi, non devono essere lasciati salire dove non devono: eliminarli, soprattutto a distanza di un anno o due dall’invasione indesiderata, può diventare un’operazione molto complessa e faticosa.
Chi ha difficoltà a garantire potature regolari potrebbe trovarsi in difficoltà con specie di rapidissima crescita nel giro di pochi mesi, come la vite americana e canadese, molto veloci a salire in altezza, e la clematide selvatica (Clematis viticella), capace di allungare i rami di oltre due metri nel giro di poche settimane. I suoi rami sono molto leggeri e non deformano il supporto, ma i rami vanno a infilarsi ovunque, causando una lotta incessante per dominarne il vigore di crescita.
Decorazione in verticale con fogliame e fiori
Nell'analizzare i vari aspetti della scelta occorre valutare la funzione decorativa: può essere legata alla fioritura, come nel caso di clematide, passiflora, gelsomino vero, falso gelsomino (rincospermo), ipomea e altre, ma anche al bel fogliame (edera nelle sue numerose varietà, Ficus pumila per clima mediterraneo).
Per scegliere bene occorre tener conto dell’esposizione (sole, mezz’ombra), delle temperature minime invernali (la passiflora, per esempio, non regge le gelate intense e prolungate ma sopravvive a gelate occasionali) e della presenza di venti dominanti che possono mettere in difficoltà le piante rampicanti meno robuste, disidratandole rapidamente.
In ombra totale poche sono le rampicanti di successo, ma si tratta di specie molto vigorose e generose di fogliame: edera, ortensia rampicante (Hydrangea petiolaris) e Ficus repens, nei climi miti, danno buoni risultati.
Una parete verde e fiorita in balcone
Balconi e terrazzi possono migliorare molto il loro aspetto, grazie a una buona scelta di piante rampicanti, che sono un’eccellente risorsa in quanto permettono di sfruttare le superfici verticali per aumentare la quantità di verde e mascherare il cemento.
Se le piante sono coltivate su supporti inseriti nel vaso stesso, appoggiato su un sottovaso con rotelle, è anche possibile spostarle, modificando l’aspetto del balcone in base alle necessità del momento e all’andamento stagionale.
Le specie perenni vigorose, come il glicine, il caprifoglio, la vite americana e canadese, la buganvillea (nei climi miti) e la bignonia (molto resistente al gelo) esigono contenitori molto grandi; occorre scegliere bene la posizione del vaso perché poi non sarà facile spostarlo, e bisogna tenere conto del fatto che entro due o tre anni sarà necessario rinvasare o comunque estrarre la zolla di radici per ridurre il pane radicale, che avrà riempito completamente il contenitore, altrimenti la crescita rallenta vistosamente e la fioritura si indebolisce molto.
Le clematidi danno risultati soddisfacenti in vaso, se la posizione è fresca (soffrono molto il caldo intenso e arido), così come il rincospermo, che cresce bene in vasi stretti e profondi; se vengono garantite alcune ore di sole e il regime di irrigazione e concimazione è regolare, la durata è di molti anni.
Il migliore risultato in vaso lo si ottiene con le specie rampicanti annuali a sviluppo rapido, che consentono di coprire colonne, graticci o strutture di sostegno e di avere una bella fioritura; si tratta di specie a crescita rapida che, seminate in aprile, regalano in breve tanta bellezza, fino all’autunno inoltrato.