Lontano parente di grano, orzo e mais, il bambù è però accomunabile agli arbusti per la robustezza che dimostra e le dimensioni che raggiunge (alcune specie fino a 20 m di altezza). Originario dell’Asia, è molto decorativo, inconfondibile per il fogliame di colore vivo, sempreverde, cartaceo ed elegante, e per i fusti, canne lunghe e flessibili, cave e lisce, sormontate dai caratteristici anelli, di colore variabile dal giallo al verde fino al nero. La scelta varietale è ampissima: ci sono bambù adatti alla coltivazione in appartamento, sul terrazzo, in giardino per creare siepi divisorie e frangivento. Le specie più diffuse appartengono ai genere Bambusa, Phyllostachys e Arundinaria.
Consigli di coltivazione
Rustico, resistente, velocissimo nello sviluppo, il bambù è praticamente indistruttibile. Cresce bene in posizioni soleggiate e alla mezz’ombra, ma tollera anche l’ombra. Nelle regioni a clima mite cresce rapidamente e raggiunge dimensioni maggiori, ma resiste benissimo anche ai freddi intensi. Ama i terreni freschi, sciolti, permeabili, tendenzialmente umidi, cresce benissimo vicino ai corsi d’acqua e agli stagni. Si moltiplica in aprile per divisione dei cespi, ripiantando immediatamente i rizomi.
Da non dimenticare
Bisogna tenere sotto controllo la sua invadenza: delimitare l’area di pertinenza anche in profondità, inserendo lastre di metallo o di vetroresina per contenere lo sviluppo delle radici, oppure utilizzare le apposite guaine antiradice in materiale sintetico. Tra le varietà più ricercate: Phyllostachys nigra (o bambù nero), con fusti neri o verdi punteggiati di nero, alto fino a 7 metri; P. aurea (bambù dorato), con numerosissimi fusti giallo oro e foglioline chiare, alto fino a 6 m; P. viridiglaucescens, con foglie verde-azzurro e nodi neri.
Bambù: come e quando irrigare
La quasi totalità delle specie di bambù sono rustiche e forti, si adattano senza problemi ad un regime idrico piuttosto modesto. Tuttavia, per vedere la pianta crescere bene e in forze, è bene fornirle acqua in quantità sufficiente da lasciare il terreno sempre un po' umido, ma senza esagerare, per non affogare le radici. Una volta adulta, forma una fitta e densa coltre di foglie che mantiene il terreno in ombra, quindi rallenta l'evaporazione ed il regime di irrigazioni si può ridurre notevolmente.
Per irrigare la pianta con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotarlo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Se la pianta è in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).