Albero europeo, maestoso e imponente, a crescita lenta (ma molto longevo) che può raggiungere i 30 m d’altezza e 25 di diametro. La chioma ha forma conica arrotondata ed è molto densa, formata da piccole foglie ovali, che in autunno, prima di cadere, divengono aranciate. Dai fiori insignificanti, si sviluppano in estate i frutti, chiamati faggiole, simili a piccole ghiande, che un tempo venivano raccolte e utilizzate per sfamare i maiali, che ne sono ghiotti, o per preparare un surrogato del caffè.
Consigli di coltivazione
Resiste al gelo intenso (fino a –15 °C), molto meno al caldo torrido; preferisce zone a clima fresco con una buona umidità nell’aria anche in estate. Desidera un suolo fresco, profondo, ricco di sostanza organica, ben drenato. Predilige un’esposizione soleggiata, ma si trova bene anche a mezz’ombra. Necessita di acqua nei primi anni dopo l’impianto. Una concimazione con letame in autunno, nei primi anni, è più che sufficiente. Ha bisogno di ampi spazi, in considerazione del volume che occuperà da adulto, anche perché la potatura è sconsigliata, vista la crescita lenta e la bellezza che assume la chioma se lasciata sviluppare spontaneamente.
Da non dimenticare
Molto impiegato a scopo ornamentale nei parchi e nei giardini, ma anche per rimboschimenti lungo il crinale appenninico, dove trova il prediletto clima oceanico. Tra le varietà più interessanti ci sono F. s. Purpurea (con foglie rosso-vino, vedi sotto) F. s. Pendula (con lunghi rami ricadenti), F. s. Asplenifolia (dalle caratteristiche foglie profondamente incise).
