Asarina è il vecchio nome di un genere che include diverse piante ora trasferite in altri generi e addirittura in altre famiglie, ma in questo caso si riferisce a Maurandya scandens, una pianta erbacea rampicante originaria dell’America centrale, coltivata come perenne o come annuale. Ha uno sviluppo ricadente o rampicante, quindi si può utilizzare in panieri appesi, oppure addossata a un graticcio o a un grigliato: può raggiungere in una stagione i 3 m di lunghezza dei fusti. I tralci sono appunto lunghi, sottili, volubili, ramificati, e portano piccole foglie trilobate o cuoriformi, appuntite, di colore verde chiaro. Da maggio a ottobre produce numerosi fiori a trombetta, di colore rosa o viola, con la gola chiara.
Consigli di coltivazione
Predilige posizioni soleggiate; sopporta brevi gelate di lieve entità, momento in cui la parte aerea muore ma sopravvive l’apparato radicale, che rigetta ai primi caldi. Nel Nord Italia è preferibile coltivarla come annuale, anche perché si auto dissemina facilmente. Preferisce suoli soffici, ricchi e molto ben drenati. Ogni 15 giorni aggiungere all’acqua d’annaffiatura una dose di concime liquido per piante da fiore.
Da non dimenticare
Data l’elevata vitalità dei tralci, la pianta si aggrappa in fretta a quanto trova disponibile per arrampicarsi: se si sceglie di coltivarla come perenne (laddove sia possibile farlo), la posizione prescelta deve quindi essere quella definitiva fin dall’inizio.
Asarina: come e quando irrigare
Maurandya scandens va annaffiata con regolarità durante tutta la bella stagione, dalla primavera alla fine dell'estate, lasciando asciugare bene il substrato fra un intervento e l’altro, per non creare ristagni idrici. Dove si coltiva come annuale, può vivere in vaso e, in tal caso, le annaffiature dovranno essere regolari, 2-3 volte alla settimana, ma anche 4-5 se il vaso è esposto al caldo sole estivo.
Per irrigare la pianta con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotarlo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Se la pianta è in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
In terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.