Pianta erbacea originaria dei paesi mediterranei, il finocchio (Foeniculum vulgare) appartiene alla famiglia delle Ombrellifere. Tra le leggere foglioline, simili al fieno (da cui il nome botanico Foeniculum), in estate spuntano ariose ombrelle di fiorellini gialli. Tutta la pianta è commestibile, ma le parti più apprezzate sono la grossa guaina a grumolo bianco e i frutti (chiamati impropriamente semi), utilizzati come spezia per insaporire molti cibi.
Consigli di coltivazione
Il finocchio ha bisogno di temperature non troppo basse durante il ciclo vegetativo e predilige i terreni di medio impasto, sciolti, freschi, profondi e ricchi di sostanza organica. Si semina in semenzaio in agosto nel Sud e in gennaio-febbraio nel Nord, trapiantando a dimora a 45 giorni dalla semina: la raccolta avverrà in inverno nel Sud e in estate nel Nord. Si concima tre-quattro volte con prodotti a base di azoto. Importante è la rincalzatura, da effettuare più volte per favorire la formazione di grumoli bianchi.
Da non dimenticare
Nel Centro-Nord è meglio coltivare il finocchio nostrale, nel Sud il finocchio grosso d’Italia. Attenzione al terreno: se è pesante o compatto il grumolo fuoriesce dal terreno, diventando verde e fibroso.
Finocchio: come e quando irrigare
Le irrigazioni del finocchio devono essere regolari e non troppo abbondanti, in modo che non si creino ristagni idrici e la siccità non sia prolungata: sbalzi idrici causano problemi nella formazione delle ascelle fogliari, che crescono dure e nodose invece che morbide ed aromatiche.
Per irrigare l'orto con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie degli ortaggi. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per l'orto in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per l'orto in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.