Si tratta di una pianta erbacea perenne rizomatosa, appartenente alle Compositae, coltivata per le coste commestibili. Ha fusto eretto e foglie di grandi dimensioni, verde-grigiastre, talvolta spinose. I fiori sono riuniti in capolini. Fra le varietà più diffuse si ricordano: ‘Gigante di Romagna’, ‘Bolognese’, ‘Spadone di Nizza Monferrato’, ‘Verde di Chieri’, ‘Avorio Riccio di Asti’.
Consigli di coltivazione
Il cardo predilige terreni profondi, ricchi di sostanza organica, di medio impasto, ben drenati, mantenuti liberi da infestanti (all’occorrenza si effettuano sarchiature e diserbi). Si mette a dimora in maggio e va diradato dopo 40-50 giorni. Si somministra un concime azotato una volta al mese.
Da non dimenticare
Le coste (o piccioli, ossia le parti commestibili della pianta, con le nervature principali) si consumano dopo essere state sottoposte a un processo di imbianchimento, operazione consistente nel ripararle dalla luce, al fine di renderle croccanti e tenere. Ciò può essere fatto coprendo di terriccio la pianta fino all’altezza di 70-80 cm, oppure legando il cespo e avvolgendo con paglia la pianta, alla base della quale si ammucchierà terriccio fino a 40 cm d’altezza. La raccolta si effettua con l’estirpazione totale delle piante in autunno, quando le coste sono di colore bianco avorio e hanno sapore molto delicato. I cardi si conservano per 20-30 giorni in ambienti freschi e poco luminosi, ammassati verticalmente e coperti di sabbia o protetti con terra e paglia.
Cardo: come e quando irrigare
Il cardo richiede frequenti annaffiature, soprattutto in estate, quando le giornate sono più calde ed il terreno tende ad asciugarsi più rapidamente. È importante non irrigare troppo, per non lasciare fradicio il terriccio che copre fino a metà pianta.
Per irrigare l'orto con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie degli ortaggi. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per l'orto in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per l'orto in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.