Chiamato anche estragone, è un’erbacea perenne spogliante che forma folti cespugli (alti 50-80 cm) con radici legnose. Le foglie sono verde chiaro, lineari e lanceolate, lunghe e sottili. La fioritura ha luogo da luglio a ottobre, con fiori piccolissimi e molto odorosi, di colore giallo-verdognolo e riuniti in pannocchie. Il frutto è un piccolo achenio. È particolarmente diffusa la varietà francese che però, essendo sterile, non si trova in natura e può essere riprodotta solo per suddivisione dei cespi.
Consigli di coltivazione
Il terreno migliore è profondo, fertile, riparato dai venti e ben esposto alla luce del sole, poiché la pianta teme le gelate. Se si opta per la semina della varietà spontanea, sarà possibile eseguirla sia in primavera sia in autunno, effettuando in seguito un diradamento e delle zappettature per impedire lo sviluppo di infestanti antagoniste. In caso di utilizzo di talee o cespi, conviene effettuare la messa a dimora in aprile-maggio. A fine autunno la parte aerea del dragoncello si secca e, abitando in zone con inverni rigidi, sarà bene proteggere le radici dal freddo coprendole con paglia. Per avere sempre a disposizione un prodotto molto aromatico è consigliabile rinnovare la coltura ogni 3 anni.
Da non dimenticare
Questa erba dal sapore leggermente piccante e intenso che ricorda alla lontana quello del sedano, viene usata generalmente fresca, perché più ricca di aroma, per insaporire arrosti e insalate. Notissimo è il suo impiego per aromatizzare aceto e mostarda.
Dragoncello: come e quando irrigare
Il dragoncello non richiede irrigazioni particolari, soprattutto se coltivato in piena terra, tuttavia è meglio abbondare nei periodi più caldi e durante la fioritura per mantenere la pianta bella e in salute. Meglio non bagnare le foglie, per ridurre i rischi di propagazione di malattie fungine e marciumi; l'acqua va fornita vicino alla base della pianta, sia in piena terra che in vaso.
Per irrigare le piante aromatiche con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie delle piante. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per le piante aromatiche in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore elettronico, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per le piante aromatiche in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.