Originario dell’Asia Minore e del bacino del Mediterraneo, l’alloro (Laurus nobilis) si è poi diffuso con la coltivazione in buona parte dell’Europa occidentale a clima mite. E’ un arbusto sempreverde o piccolo albero (fino a 20 m d’altezza), con foglie coriacee, lanceolate, verde lucido sulla pagina superiore e verde glauco opaco su quella inferiore, munite di piccole ghiandole contenenti olio essenziale; fiorisce in marzo-aprile con minuti fiori giallo-verdastri unisessuati portati da piante femminili o maschili; i frutti a maturazione sono neri, simili a piccole olive.
Consigli di coltivazione
Assai robusto e rustico, ben si adatta ai climi aridi così come ai rigori continentali delle Prealpi. Predilige, da buona pianta mediterranea, una posizione soleggiata su terreno calcareo (tanto più quanto più si sale verso Nord) e qualche attenzione solo al momento dell’impianto: drenaggio accurato, buona terra fertile nella buca, annaffiature nel primo anno. Non va potato, se non per contenerne l’esuberanza o... per metterlo in pentola.
Da non dimenticare
Le foglie dell’alloro possono essere confuse con quelle molto più strette e allungate dell’oleandro (Nerium oleander), che si distingue facilmente per la fioritura, e soprattutto con quelle del lauroceraso (Prunus laurocerasus), decisamente più grandi e molto più lucide e chiare sulla pagina superiore. Attenzione, perché sia l’oleandro che il lauroceraso sono velenosi!
Questa pianta è particolarmente suscettibile all'attacco della cocciniglia, che va eliminata in modo meccanico e con gli appositi prodotti per prevenire la formazione di melata e quindi fumaggine sulle foglie.
Alloro: come e quando irrigare
L'alloro richiede irrigazioni regolari, abbondanti in estate, soprattutto se coltivato in vaso. Se piantato in piena terra richiede annaffiature regolari solo nei primi anni di vita, poi, una volta adulta, sopporta periodi di siccità; tuttavia, per conservare al meglio la bellezza e la fragranza del fogliame, è bene mantenere un regime regolare. Meglio non bagnare le foglie, per ridurre i rischi di propagazione di malattie fungine e marciumi; l'acqua va fornita vicino alla base della pianta, sia in piena terra che in vaso.
Per irrigare le piante aromatiche con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie delle piante. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per le piante aromatiche in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore elettronico, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per le piante aromatiche in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.