Salvia

Salvia officinalis

  • Famiglia: Lamiaceae
  • Fogliame: Sempreverde
  • Categoria: Piante aromatiche
  • Consigliata per: Orto e Frutteto
  • Temperatura min.: -10 | -5 °C
  • Altezza: 0,5 — 1 metri
  • Terriccio: Terriccio, Universale, Bio per ortaggi, Bio per aromatiche
  • Larghezza: 0,5 — 1 metri
  • Esposizione: Soleggiata
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Esistono numerose specie spontanee di salvia, aventi le stesse proprietà medicinali. Le più comuni sono Salvia officinalis, oggi ampiamente coltivata soprattutto per l’impiego in cucina, e S. pratensis. Sono piante erbacee o semiarbustive, alte circa 20-50 cm, ad aroma penetrante, dai caratteristici fusti quadrangolari, pelosi come le foglie, che sono disposte a coppie, ciascuna delle quali è sfasata di 90° lungo lo stelo. La parte alta dei fusti, tra aprile e agosto, si riempie di fiori viola piuttosto vistosi.

Consigli di coltivazione

Desidera una posizione soleggiata o a mezz’ombra e un terreno calcareo (se è argilloso si aggiunge un po’ di sabbia prima di piantarla). Va concimata al momento dell'impianto, dopodiché è sufficiente un concime specifico di tanto in tanto. Sta bene ovunque, in vasi di coccio o di latta, sul balcone, in giardino e nell’orto, purché la posizione sia riparata. Le bustine con le sementi di salvia officinale sono facilmente reperibili in qualunque garden center e anche nei supermercati, ma è altrettanto facile ottenerla per talea, da staccare alla fine dell’estate, dopo la fioritura.

Da non dimenticare

La salvia è una farmacia in miniatura. Contiene un olio essenziale a base di canfora e poi tannini, saponosidi e una sostanza estrogena, che nell’insieme le conferiscono proprietà digestive, antidiabetiche, balsamiche, espettoranti, antisettiche e antinfiammatorie.

Salvia: come e quando irrigare

La salvia deve essere ben innaffiata al momento dell’impianto, dopodiché sopporta anche periodi di siccità. Tuttavia è bene irrigare ogni 2-3 giorni in estate, se in piena terra, oppure giornalmente se in un piccolo contenitore al sole. La salvia mal sopporta il ristagno idrico, quindi è bene garantire un drenaggio sufficiente e, in generale, irrigare quando il terriccio comincia ad asciugarsi. 

Per irrigare le piante aromatiche con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua. 

La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie delle piante. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).

Per le piante aromatiche in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore elettronico, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.

Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per le piante aromatiche in vaso è  il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.

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