Appartiene alle Iridacee ed è uno stretto parente dei crochi da giardino e dell’iris. È una pianta perenne con un bulbo-tubero rotondo, da cui nei primi giorni d’ottobre spuntano il germoglio che perfora la crosta del terreno. Ogni getto contiene un mazzetto di foglie strette (5 mm) e allungate (30-35 cm), picchiettate di bianco. Alla fine del mese, tra le foglie, spuntano i primi fiori, di colore lilla violaceo, con tre stimmi rossi, portati da un lungo stilo (nell’insieme formano il pistillo). La fioritura dura un mese, poi l’attività vegetativa rallenta durante l’inverno, per riprendere alla fine di marzo, quando la pianta genera i nuovi bulbetti. Da maggio le foglie cominciano a essiccarsi, a giugno i nuovi bulbi entrano in dormienza per tutto il periodo estivo (luglio-settembre).
Consigli di coltivazione
Tollera da –10 a + 40 °C, la neve anche durante la fioritura, la brina e la pioggia invernale (purché non troppo prolungata). È necessario però che il terreno sia sciolto, permeabile e ben drenato, senza ristagni idrici: ideali i suoli sabbiosi, ma anche quelli calcarei o argillosi; sconsigliati quelli pesanti o umidi. I bulbi si piantano in settembre a 10-15 cm di profondità e 7-10 cm di distanza fra loro, su file parallele, annaffiandoli leggermente. La concimazione si effettua prima della messa a dimora del bulbo, con prodotti organici. È bene eliminare manualmente le malerbe.
Da non dimenticare
La raccolta inizia quando i fiori incominciano a spuntare e si protrae per 20-30 giorni. Si staccano i fiori interi ogni mattina prima dell’alba, in modo che i raggi solari non ne provochino l’apertura (che deteriora gli stimmi), ma dopo che la rugiada si è asciugata (generalmente tra le 6 e le 8 di mattina), e si ripongono in ceste di vimini. Poi si aprono con delicatezza i tepali e, con le forbici, si taglia lo stilo (pistillo) appena sotto gli stimmi, che si pongono in un setaccio e poi si essiccano per 5-10 giorni all’ombra o per 3-4 giorni al sole.
Zafferano: come e quando irrigare
Generalmente, lo zafferano non richiede irrigazione. Tuttavia, a seguito dell'aumento delle temperature e della maggiore durata della stagione calda, è bene irrigare da fine estate fino al termine della fioritura, facendo attenzione ai ristagni idrici e a non bagnare i fiori che si stanno aprendo, per non rovinarli.
Per irrigare le piante aromatiche con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie delle piante. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per le piante aromatiche in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore elettronico, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per le piante aromatiche in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.