L'ornitogallo (o galtonia) è un’elegante pianta dai bei fiori decorativi, il cui nome deriva dalla somiglianza dei boccioli ad una cresta di gallo, nota anche come giacinto d'estate per la somiglianza con quest'ultimo. Il genere Galtonia è un vecchio nome, oggi la pianta è conosciuta col nome di Ornithogalum, accettato dai botanici. Da luglio a settembre produce fiori delicati, campanulati e abbastanza radi, leggermente profumati, bianchi punteggiati di verde, gialli o arancioni, portati da fusti eretti alti anche più di un metro.
Consigli di coltivazione
I grossi bulbi si piantano in marzo-aprile, in terreno fertile e ben drenato, in posizione soleggiata. È consigliabile mettere a dimora i bulbi a gruppi per creare macchie compatte. La profondità di piantagione è di circa 15 cm e la distanza tra i bulbi di 15-20 cm. Abbastanza rustica, sopravvive ad inverni non troppo rigidi, purché il terreno non sia umido e venga protetto con una pacciamatura. Nei climi freddi, è opportuno piantare la galtonia in vaso da riparare in serra per ottenere fioritura anticipate, oppure estrarre i bulbi e conservarli in luogo asciutto e aerato. La propagazione si può fare staccando i piccoli bulbi che si formano su quelli principali, oppure da seme in serra in primavera.
Da non dimenticare
Accanto a Ornithogalum (Galtonia) candicans, dalle campanelle bianche, che è la più coltivata nei giardini, si può sperimentare la meno diffusa O. viridiflora, dagli insoliti fiorellini soffusi di verde.
Galtonia: come e quando irrigare
Generalmente la galtonia si innaffia ogni volta che il terreno si asciuga, in quantità moderata, da quando le foglie iniziano a crescere fino al termine della fioritura, per poi ridurre fino al disseccamento delle foglie: a quel punto le irrigazioni si sospendono per rispettare il riposo vegetativo della pianta.
Soffre molto il ristagno idrico, come tutte le piante che nascono da bulbi, rizomi o tuberi.
Per irrigare la pianta in giardini e terrazzi dotati di rubinetto o presa d'acqua si può impiegare il tubo da irrigazione, dotandolo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Nelle aiuole in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
In terrazzo si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi. Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.