Bellissimo albero longevo e dalla chioma generosa, il cotogno è ormai poco coltivato nella frutticoltura da reddito ma rimane uno degli alberi più interessanti per il frutteto familiare in quanto facile e poco soggetto ad ammalarsi. I frutti si consumano cotti o come ingrediente per marmellate, e un tempo venivano usati per profumare la biancheria negli armadi. Per la sua resistenza è usato come portainnesto del pero.
Consigli di coltivazione
Il cotogno non ha radici profonde ed è quindi sensibile all’aridità: il suo posto ideale è in un giardino con terreno fresco e fertile, non troppo ventilato, soleggiato e aperto, poco calcareo. Se il terreno si mantiene fresco, gli alberi adulti non richiedono irrigazione, necessaria invece dove il suolo tende ad asciugarsi rapidamente e, in estate, nei luoghi dove piove poco. Il cotogno non presenta particolari esigenze di potatura: a fine inverno si effettua una pulizia della chioma accorciando i rami dell’anno prima ed eliminando quelli più vecchi, secchi o malati. In estateè bene cimare i succhioni, rami vigorosi verticali, non produttivi. I frutti maturano in settembre-ottobre e sono ingredienti di conserve e preparati di frutta in quanto contengono pectina, addensante e conservante.
Da non dimenticare
Il pero cotogno è solo una varietà del normale melo cotogno, da cui si distingue per la forma piriforme e la polpa più dolce. Le varietà reperibili sono Smirne e Lescovatz.