I susini coltivati appartengono a due categorie: susini cino-giapponesi e susini europei, fra i quali non esiste compatibilità, per cui non possono reciprocamente impollinarsi, caratteristica che va tenuta presente al momento dei nuovi impianti.
Consigli di coltivazione
I susini europei resistono alle basse temperature, anche a quelle dell’arco alpino, mentre quelli cino-giapponesi si possono coltivare fino alla Pianura Padana. Non sono esigenti in fatto di terreno. L’inerbimento del terreno è possibile se si dispone di una buona quantità d’acqua irrigua, specialmente per i susini europei. Si consiglia l’impiego di microirrigatori a pioggia sottochioma. La concimazione all’impianto deve assicurare alle piante una buona quantità di elementi nutritivi e di sostanza organica. Nei primi anni di sviluppo si consiglia la somministrazione di azoto; quando le piante entrano in produzione, ogni tre anni si dovranno distribuire anche fosforo e potassio. I concimi organici vanno invece distribuiti ogni due-tre anni.
Da non dimenticare
La potatura di produzione è diversa a seconda delle piante. Sui susini cino-giapponesi, che producono sia sui rami misti, sia sui dardi a mazzetto, la potatura è in genere energica e consiste nel diradamento dei rami misti e nell’asportazione di parte dei rami di più anni. Molte varietà europee, invece, presentano un limitato numero di gemme a fiore e una lenta messa a frutto iniziale. Quindi si attua una potatura meno energica, accorciando i rami di più anni e rinnovandoli gradualmente.