Il mandarino (Citrus deliciosa) è una pianta originaria della Cina. È un piccolo albero, a volte con rami spinosi, con chioma arrotondata, simmetrica e aperta. Le foglie sono lanceolate, color verde vivo, con picciolo solo leggermente alato. I fiori sono singoli o riuniti in piccole infiorescenze, bianchi, a cinque petali, molto profumati. L’esperidio è il frutto, dalla buccia di colore arancione e dagli spicchi dotati di semi piccoli e appuntiti. La raccolta si effettua quando i frutti hanno raggiunto un grado di maturazione sufficiente, evidenziata dalla colorazione tipica della specie.
Consigli di coltivazione
In Italia è coltivabile in Sicilia, Calabria e Campania, comunque dove le temperature siano comprese fra 12-30 °C. Nel Nord Italia si può coltivare solo in vaso, che va ricoverato in una stanza non riscaldata o in una serra fredda, dove però la temperatura non scenda sotto i 5 °C. Il vento caldo secca il fogliame, i germogli, i fiori e i frutticini. Il substrato deve essere sciolto o di medio impasto, profondo, fertile, ben drenato e dotato di sostanza organica; non tollera i terreni argillosi, calcarei o salati. Il portainnesto più utilizzato è il Citrange (Citrus sinensis x Poncirus trifoliata), attraverso l’innesto a gemma o quello a corona. La messa a dimora deve avvenire in primavera. L’irrigazione è fondamentale: sono piante che hanno molto bisogno d’acqua, soprattutto in estate, quando fioriscono e sviluppano i frutticini, da somministrare però solo quando la terra si è asciugata. La concimazione si effettua con letame in autunno e un prodotto a base di azoto e potassio in primavera. Si alleva in forma di globo a chioma piena. La potatura si esegue in primavera-estate a cadenza annuale.
Da non dimenticare
Vanno evitati interventi di potatura eccessivamente energica per non innescare meccanismi di alternanza di produzione.