Bei fiori e fogliame sempreverde, l’oleandro (Nerium oleander) è davvero una certezza per i terrazzi, in quanto è una delle specie che riescono a fiorire generosamente anche in vaso e con pochissime cure. Si tratta di una pianta mediterranea che nel Sud cresce senza alcun problema persino nelle aiuole delle autostrade, dimostrando così la sua assoluta resistenza al caldo, alla siccità e alle polveri. In vaso occorre percò avere qualche attenzione per ottenere il meglio.
Consigli di coltivazione
Preferite un contenitore molto grande e profondo, tipo quello dei limoni; solo in questo modo la chioma assume dimensioni e foltezza adeguate. L’oleandro accetta anche vigorose potature, necessarie per conservare la ramatura entro limiti opportuni. Abbondanti innaffiature (l’acqua non deve ristagnare nel sottovaso per più di un’ora dopo l’irrigazione), concime organico in primavera e liquido per piante da fiore in estate, ogni 15 giorni, aiutano a ottenere una copiosa fioritura per la quale è indispensabile una posizione in pieno sole. Non teme il vento nè il terreno calcareo. Il freddo invernale non lo apprezza ma in Pianura Padana, se tenuto contro un muro soleggiato e avvolto in velo non-tessuto, supera l’inverno e basterà una pulizia, potatura e concimazione a marzo per rimetterlo in vegetazione.
Da non dimenticare
Il lattice dei rami e i frutti sono velenosi. Per potare l’oleandro è bene indossare guanti di plastica. Se tagliate i rami con i fiori appassiti sopra il primo getto laterale, da esso nascerà un altro fiore.
Oleandro: come e quando irrigare
Il terriccio deve restare umido, mai fradicio; in estate la pianta va innaffiata regolarmente e con abbondanza se si vuole ottenere una cresxcita vigorosa ma resiste bene alla siccità. In inverno il terriccio deve restare quasi asciutto.
Per irrigare vasi, cassette e fioriere in balconi e terrazzi dotati di rubinetti o prese idriche si può utilizzare il tubo da irrigazione con una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia, per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua). Oppure, meglio ancora, si può installare un sistema di irrigazione con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto; il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.