Il genere Maranta, originario dell’America tropicale, è soggetto al fenomeno detto "nictinastia", cioè segnala il passaggio delle 12 ore diurne, a cui, nei tropici, è abituato. Al tramonto gli steli si ergono, raddrizzando le foglie che si ammassano una all’altra, preparandosi al riposo notturno. Solitamente sono le corolle di molte varietà fiorifere a chiudersi al sopraggiungere della notte, ma è abbastanza raro che il fogliame abbia questi movimenti. Le grandi foglie, guainate alla base, hanno una forma ovale e arrotondata all’apice e il colore verde brillante è interrotto da disegni, in verde scuro, porpora o bruno.
Consigli di coltivazione
La quantità di luce necessaria deve essere buona, ma diffusa. Va collocata lontana dai raggi del sole, anche nella stagione invernale. Un eccesso di luce farà sbiadire i disegni fogliari, come del resto la sua carenza. La temperatura minima invernale è di 16 °C. Le foglie hanno bisogno di rimanere sempre pulite, ma non sopportano né irrorazioni né lavaggi: ogni 20 giorni si spolvereranno con un panno appena umido; i lucidanti fogliari non sono indicati. Queste piante vanno concimate ogni 20 giorni in inverno, e ogni 10 giorni dalla primavera all’autunno, con un fertilizzante liquido specifico per piante verdi all’acqua delle annaffiature; indispensabile è anche la concimazione di base con un fertilizzante granulare.
Da non dimenticare
Controllare il drenaggio, per evitare che il terriccio si ammassi e, trattenendo l’acqua, impedisca alla pianta di respirare, soffocando la normale aerazione radicale. Forse il peggiore nemico da combattere è proprio questo: i marciumi radicali sono irrimediabili.
Maranta: come e quando irrigare
Il terriccio deve risultare sempre appena umido, mai del tutto asciutto né fradicio a lungo: dopo 15 minuti dall'innaffiatura eliminare l'acqua ancora stagnante nel sottovaso per evitare che le la terra rimanga troppo bagnata. Le piante in terrazzo e giardino, in ombra, possono richiedere in estate innaffiature ogni 2-4 giorni; in inverno, in casa, in genere ogni 7-10 giorni, anche meno se è in un ambiente molto fresco,
Per conservare stabilmente un corretto livello di umidità nel terriccio è utile impiegare l'irrigatore automatico Claber Idris da inserire nel substrato del vaso, collegandolo all'apposito serbatoio o a una bottiglia.
In caso di assenza la pianta può essere irrigata con l'aiuto di Claber Oasis, distributore d’acqua completamente autonomo, pronto all’uso in pochi minuti e in poco spazio. Non necessita di collegamenti al rubinetto o all’impianto elettrico.