Se si desidera una copiosa fioritura primaverile, seguita in autunno dalla produzione dei frutti che impreziosiscono a lungo la pianta, l’azzeruolo è la pianta giusta. Si tratta di una specie molto simile al biancospino, con portamento a cespuglio o piccolo albero che può raggiungere, nelle condizioni più idonee, al massimo gli 8 m d’altezza. La corteccia è nerastra e screpolata. Emette le foglie a marzo e fiorisce in maggio, riempiendosi di infiorescenze bianche molto decorative. Da esse si sviluppano i piccoli frutti che un tempo erano spesso consumati perché spontanei nei boschi di molte zone italiane e che ora fanno parte dei così detti frutti minori. A livello botanico sono dei piccoli pomi, frutti morfologicamente simili alle mele, con polpa croccante e acidula dal gusto piacevole, con alcuni semini all’interno. La varietà ’Paul’s Scarlett’ ha bellissimi fiori rosa intenso, doppi: molto decorativa.
Consigli di coltivazione
Si tratta di una pianta rustica e poco esigente perché cresce bene in quasi tutti i terreni (fanno eccezione quelli molto argillosi o umidi), anche se preferisce suoli asciutti, piuttosto sabbiosi e con esposizione a sud. Si può propagare per seme (non il bianco, che è sterile ed ha quindi semi non germinabili), ma è molto lento a crescere, per cui è meglio l’innesto su biancospino, nespolo di Germania, pero e cotogno. La potatura serve per evitare che la pianta cresca verso l’alto, senza fruttificare. A seconda del colore del frutto, si distinguono il “moscatello” o azzeruolo bianco (che in realtà è color giallo citrino), l’azzeruolo giallo (il migliore per sapore) e l’azzeruolo rosso.
Da non dimenticare
Rara, ma non impossibile, è la coltivazione in vaso, che deve però essere abbastanza grande e profondo, perciò non sempre adatto a balconi e terrazzi.
Azzeruolo: come e quando irrigare
L'azzeruolo è molto ben adattato al clima mediterraneo e sopporta periodi di siccità una volta adulto. Tuttavia, per migliorare lo sviluppo di questa pianta e per garantire una buona produzione di fiori e frutti, è necessario integrare le piogge (sempre più scarse, negli ultimi anni) fornendo acqua durante il periodo che va dalla primavera alla fine dell'estate. La quantità di acqua da fornire non deve essere troppo elevata ed il terreno deve essere abbastanza asciutto tra una irrigazione e l'altra, così da non affogare le radici. In vaso bisogna irrigare più spesso, sempre tenendo presente la regola del lasciare asciugare il substrato tra le varie irrigazioni.
Per irrigare la pianta con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotarlo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Se la pianta è in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
In terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.