Con il nome di puntarelle (Cichorium intybus) si intende una cicoria catalogna con la caratteristica di formare, al centro della rosa di foglie frastagliate un cespo voluminoso e compatto, dato da un insieme di grossi germogli (“puntarelle”) uniti fra loro in una sorta di “pigna” compatta. La varietà tipica è la puntarelle di Galatina, coltivata nella Puglia meridionale, apprezzata per la tenerezza del cuore centrale che la rende particolarmente adatta al consumo crudo, in insalata o in pinzimonio (“ciccioli”); è molto valida anche la puntarelle di Molfetta, un poco più a Nord. La raccolta avviene recidendo il germoglio centrale e lasciando le foglie basali; il germoglio all’interno è cavo: la raccolta deve avvenire prima del gelo, per evitare di trovare ghiacciato l’interno del germoglio.
Consigli di coltivazione
Per un buon risultato è indispensabile un clima mite, il più possibile esente da gelate: è un ortaggio sconsigliato dall’Emilia Romagna in su, perché necessita di una temperatura fresca ma non fredda. Si semina da agosto a dicembre e si raccoglie da dicembre ad aprile. Richiede una posizione soleggiata e un terreno morbido, fresco, profondo e fertile: alla lavorazione va incorporato un concime a base di fosforo e potassio, mentre durante la coltivazione si somministra per tre volte un fertilizzante bilanciato. È necessario mantenere il terreno libero dalle malerbe. Se si prevede un anticipo del freddo, la coltura va protetta con teli di non tessuto.
Da non dimenticare
Oltre al primo taglio, che asporta l’intero cespo centrale tranne le foglie, seguono altri due raccolti (secondo e terzo taglio), dove le puntarelle spuntano alla base delle foglie, intorno al colletto, senza formare un cespo: si raccolgono singolarmente e si utilizzano cotte, saltate in padella o lessate e condite con sale e olio.
Puntarelle: come e quando irrigare
L’irrigazione della cicoria da puntarelle deve essere frequente, regolare ma non troppo abbondante, durante tutta la stagione, aumentando ovviamente la quantità di acqua fornita se le giornate sono ancora molto calde.
Per irrigare l'orto con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie degli ortaggi. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per l'orto in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per l'orto in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.