Amata da grandi e piccini, la carota è una radice dal solare colore arancione (ma ne esistono anche di colore bianco, giallo, rosso o viola) ricca di pro-vitamina A, utile per la salute della pelle e della vista. Consumata cruda è un potente astringente, viceversa se viene cotta si trasforma in un efficace lassativo.
Consigli di coltivazione
Coltivabile in tutta Italia, la carota ama terreni profondi, sciolti e ben drenati, con presenza di sostanza organica. Suoli troppo compatti o sassosi e lavorazioni grossolane possono provocare malformazioni o sviluppo stentato delle radici. Non somministrare sostanza organica al substrato nei sei mesi precedenti la semina: provoca biforcazioni, marciumi e macchie sulle radici. Si semina in gennaio-marzo per produzioni primaverili, in maggio-giugno per raccolti autunnali, in agosto-settembre per il prodotto invernale. Le semine autunnali (ottobre-novembre) e invernali (gennaio-febbraio) richiedono serre o piccoli tunnel di protezione.
Da non dimenticare
Contro la temibile mosca della carota, una difesa naturale consiste nell’alternare la carota a file di porri, cipolle o aglio (sgradito anche ai topi), repellenti per la mosca. In caso di ripetuti attacchi si può intervenire con prodotti a base di piretro naturale, attivo anche nei confronti degli afidi.
Carota: come e quando irrigare
Le annaffiature della carota devono essere ravvicinate, ma con quantità modeste d’acqua: in funzione dell'andamento climatico, il terreno deve sempre rimanere umido ma mai fradicio per tutto il periodo della coltivazione, in modo che sia sufficientemente morbido per permettere una buona crescita della radice e, allo stesso tempo, non permettere che si crei un ambiente ideale per la propagazione di marciumi batterici e fungini. L’acqua troppo fredda può provocare spaccature nelle radici.
Per irrigare l'orto con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie degli ortaggi. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per l'orto in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per l'orto in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.