Si tratta di una pianta rustica, perenne, con foglie sempreverdi o decidue. Particolarmente apprezzate le specie a fioritura invernale, adatte per essere coltivate nelle bordure miste e per la produzione di fiori recisi, di lunga durata. Tra queste, è da menzionare H. orientalis, spontaneo nei boschi italiani, disponibile, grazie alle selezioni dei vivaisti, in innumerevoli varietà e ibridi, anche con petali doppi o increspati, di diversi colori; si usa come tappezzante o per creare bordure.
Consigli di coltivazione
L’elleboro va coltivato in posizione leggermente ombreggiata, al riparo dai venti freddi, in terreno ricco di humus, e pertanto arricchito con abbondante materiale organico maturo (composta di foglie, stallatico, concime in granuli). Si piantano tre o più esemplari distanziando i gruppi di 45 cm e aggiungendo altro materiale organico attorno alle radici; dopo aver compattato, occorre bagnare e pacciamare. Poiché il terreno deve sempre essere umido, bisogna innaffiare tutte le settimane nei periodi siccitosi, mentre in inverno si presterà attenzione ai ristagni, pericolosi.
Da non dimenticare
La produzione dei semi sottrae energie alla pianta, per cui conviene togliere le corolle sfiorite, a meno che non si vogliano usare i semi per produrre nuove piante; in tal caso, all’apertura delle capsule si interreranno i semi in vasetti (da tenere all’aperto) con meno di 1 cm di terriccio specifico e 5 mm di ghiaia fine, inumidendo regolarmente.