Mentuccia è un termine comune utilizzato per designare tre specie botaniche: Mentha suaveolens, M. pulegium e Calamintha nepeta (chiamata anche “menta di montagna”), le prime due dall’aroma più forte della terza, ma tutte meno intense delle mente vere e proprie. M. suaveolens appartiene alla sezione Spicatae, con infiorescenza a spiga di colore rosato; M. pulegium alle Pulegium, con fiori con calice a due lobi e corolla a falce con gobba, di colore lilla. Entrambe sono erbacee perenni con apparato radicale molto sviluppato. Hanno fusto quadrangolare verde-violaceo e foglie a margine dentato. I fiori compaiono a luglio e hanno un intenso e gradevole odore. C. nepeta è un’erbacea perenne con rizoma strisciante e stoloni. I fusti, quadrangolari e pelosi, sono prima sdraiati poi eretti, e raggiungono i 70 cm di altezza. Le foglie sono ovate e pelose. I fiori sono rosa o viola chiaro. Il sapore delle mentucce è più lieve e ben si accompagna a piatti delicati.
Consigli di coltivazione
Facili da coltivare in tutta Italia, le mentucce si possono seminare in primavera o moltiplicare prelevando gli stoloni in primavera o autunno. Desiderano la mezz’ombra o l’ombra. Vogliono un terreno alcalino, ricco, fresco, sciolto e ben drenato. Vanno concimate con sostanza organica (es. letame o stallatico secco) in autunno. Nelle zone fredde perdono la parte aerea che riformano in marzo; dove la parte aerea rimane, è comunque necessario tagliarla a 3 cm d’altezza entro la metà di marzo.
Da non dimenticare
In piena terra è bene delimitare in profondità con lastre di metallo lo spazio a loro assegnato, altrimenti in pochi anni invaderanno mezzo orto. Vivono benissimo anche in vaso, purché grande.
Mentuccia: come e quando irrigare
La mentuccia ama il terreno sempre costantemente umido, ma non fradicio, quindi le irrigazioni devono essere costanti ed abbondanti, garantendo al contempo un buon drenaggio, sia in vaso che in piena terra. Le foglie non vanno mai bagnate, per evitare l'insorgere di malattie fungine.
Per irrigare le piante aromatiche con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie delle piante. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per le piante aromatiche in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore elettronico, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per le piante aromatiche in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.