E’ un maestoso albero che non può mancare nei giardini più grandi, mentre in quelli più piccoli è sconsigliabile in quanto le sue grandi foglie cuoriformi creano una fitta ombra in estate, che compromette la crescita di quanto è posto al di sotto. In autunno si ammanta di giallo oro, prima che le foglie cadano. In giugno produce abbondanti fiori, insignificanti dal punto di vista estetico, ma profumatissimi e che attirano una grande quantità di api. Sopporta bene l’inquinamento, anche urbano.
Consigli di coltivazione
L’esposizione soleggiata favorisce un’abbondante fioritura, ma resiste anche se rivolto a nord. Diffuso in tutta Italia, mal sopporta la salsedine e i climi troppo rigidi (come quello alpino). E’ a suo agio su terreni freschi e profondi, ma vive bene anche in suoli argillosi. Sopporta ogni genere di potatura, anche le più drastiche o la capitozzatura, che però danno origine a un vistoso ricaccio: se la potatura accentuata vuole ridurre la quantità di rami e foglie, si ottiene l’effetto esattamente opposto.
Da non dimenticare
E’ un albero che richiede un certo impegno da parte del giardiniere: durante tutta la stagione vegetativa per togliere i polloni (getti che si formano alla base del tronco), in giugno per eliminare i fiori appassiti, in settembre per rastrellare il fogliame caduto.