Esistono numerose cultivar di peperone, che si distinguono per le caratteristiche del frutto: può essere dolce o piccante, piccolo o grande, di forma cuboidale, conica, piramidale, allungata o corta, di colore rosso, giallo, verde, bruno o scuro.
Consigli di coltivazione
Lavorare il terreno per renderlo soffice e permeabile, sistemando a prode le aiuole. Va concimato con fertilizzanti organici. Richiede soprattutto potassio e azoto, frazionando le forniture parte all’impianto e parte durante la coltivazione. Non coltivarlo su terreni "stanchi", né posizionarlo per due anni consecutivi nella stessa parcella, né farlo seguire a pomodoro, melanzana, patata e cavolfiore. La successione più adatta è invece con Leguminose e Alliacee, mentre le consociazioni migliori sono con carciofi, finocchi e lattughe. È molto sensibile al freddo, quindi va seminato in febbraio in cassone riscaldato. Bisogna scegliere un seme proveniente da piante a frutti sani, per evitare rischi di virosi. I trapianti si eseguono una volta superati i rischi di gelate tardive, con una densità di 2,5-3,5 piante/m2, in file distanziate di 90-100 cm, con piante a 30-50 cm l’una dall’altra. I sesti più ampi garantiscono migliori condizioni di arieggiamento e luminosità. La posizione deve essere ben soleggiata per almeno tre mesi consecutivi. Ogni pianta deve essere munita, fin dal trapianto, di un tutore a cui legare i fusti man mano che crescono. Periodicamente vanno eliminati i getti laterali che si formano all’ascella delle foglie, per non indebolire la pianta.
Da non dimenticare
La raccolta avviene in modo scalare e, dopo ogni raccolta, bisogna innaffiare in modo da evitare il costipamento del terreno che nuoce alla pianta. Alle irrigazioni si alternano le sarchiature per distruggere le erbe infestanti.
Peperone: come e quando irrigare
Il peperone va irrigato nella fase immediatamente successiva al trapianto, dopodiché le irrigazioni vanno aumentate via via che la pianta matura e intensificate soprattutto in fase di produzione dei frutti. Tuttavia è importante non lasciare che si creino ristagni idrici ed evitare di bagnare le foglie.
Per irrigare l'orto con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie degli ortaggi. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per l'orto in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per l'orto in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.