Fra le piante provenienti dall’America dopo il 1492 è stata quella meno amata in passato, ma divenuta indispensabile negli ultimi due secoli. La sua coltivazione non è difficile, tanto che si possono ottenere discreti risultati anche in un ampio vaso sul balcone, soprattutto scegliendo varietà come il “pomodoro ciliegino”. Fra le altre varietà, distinte in base alla forma della bacca, si ricordano la tonda, a peretta, ovale, costoluta, a grappolo. Nell’orto si coltivano prevalentemente i pomodori da mensa e da conserva.
Consigli di coltivazione
Il pomodoro si coltiva nel periodo primaverile-estivo oppure in serra o tunnel per tutto l’anno. Si semina in semenzaio tra febbraio (Sud) e aprile (Nord) e si trapianta un mese dopo a una distanza di 20-30 cm sulla fila e di 1-1,5 m tra le file. Il terreno deve essere sciolto e fertile, da concimare non con letame ma con sostanze minerali, per evitare marciumi delle bacche. Ogni pianta deve essere munita di un tutore a cui legare i tralci e il fusto. Dopo il trapianto, mantenere il terreno libero dalle infestanti ed effettuare poi un leggero rincalzo per ricoprire le radici affioranti. Le annaffiature devono essere abbondanti e, dopo 30-45 giorni dal trapianto, integrate con una concimazione minerale potassica. Va svolta regolarmente la sfemminellatura, che consiste nell’asportare i getti secondari per favorire il fusto principale.
Da non dimenticare
E’ preferibile effettuare la raccolta quando i frutti sono quasi completamente rossi: avranno più sapore e saranno meno acquosi; inoltre i pomodori verdi contengono solanina, una sostanza tossica.
Pomodoro: come e quando irrigare
Il pomodoro richiede una quantità di acqua relativamente alta per produrre abbondantemente. Le giovani piantine vanno irrigate regolarmente da 2 a 4 volte alla settimana, a seconda della temperatura, fino al periodo di raccolta. Generalmente, la maturazione del pomodoro è scalare, perciò conviene diminuire leggermente la quantità di acqua (ma non la frequenza) somministrata per ogni irrigazione, in modo che i frutti non rischino di spaccarsi per troppa acqua.
Per irrigare l'orto con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie degli ortaggi. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per l'orto in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per l'orto in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.