Lo josta (Ribes nigrum x grossularia) è un incrocio, arrivato abbastanza recentemente in Italia, di ribes nero e uvaspina. Dal primo ha preso il fogliame, il portamento a rami diritti e l’assenza di spine; mentre corrisponde all’uvaspina per il colore del fiore, la forma e le dimensioni del frutto, e la mancanza di odore. I fiori sono portati subito al di sopra dell’ascella fogliare in un piccolo grappolo, formato da un graspo di tre-cinque chicchi (che maturano per ultimi), un altro di due frutti e un corto picciolo che porta una singola bacca, più grossa, che matura per prima. La raccolta è quindi scalare, perché accanto ai chicchi già maturi, cioè ormai neri, se ne trova una metà circa ancora verde, che andrà raccolta dopo qualche giorno.
Consigli di coltivazione
Necessita di un terreno profondo e fresco, non umido e comunque ben drenato. La pianta ha in genere un vigore particolare, cosicché i rami sono più lunghi e il cespuglio diventa più grande rispetto al ribes nero, ma è bene tenerla sotto controllo con la potatura. Dopo quattro-cinque anni vanno eliminati i rami più vecchi, riconoscibili perché più scuri rispetto a quelli giovani, come nel ribes nero. Si riproduce bene per talea, che deve mantenere la stessa collocazione per due anni, come del resto avviene anche per le talee degli altri ribes. Per un buon raccolto, la concimazione è fondamentale: con prodotti organici come letame o compost in autunno e con fertilizzante a base potassica in primavera ed estate.
Da non dimenticare
Essendo privo di spine, la raccolta è molto più rapida rispetto all’uvaspina, mentre i frutti sono più grandi rispetto al ribes nero, e ugualmente molto saporiti e aromatici a maturazione. È consigliabile anche come pianta decorativa in giardino, come esemplare isolato, in gruppi o per siepi: alternatelo ai ribes, giocando con i rossi, i bianchi e i neri.