Originario della Cina, è presente in tutti i Paesi del Mediterraneo. È un arbusto o piccolo albero di 2-5 m d’altezza, con numerosi rami spinosissimi, sottili e ricurvi sotto il peso dei frutti. Esiste anche la cultivar ornamentale (var. inermis) priva di spine. Le foglie, caduche, sono lucide. I fiori, minuti e di colore giallo-verdastro, appaiono in maggio-giugno. I frutti, piccoli ma copiosi, sono drupe di colore rosso violaceo e poi nocciola, di forma ovale o rotonda, caratterizzati dalla scorza lucida; visivamente ricordano i datteri. La polpa bianca è dolce-acidula, prima croccante e poi farinosa, e racchiude un seme pungente. Le giuggiole (o zizzole) maturano gradualmente dalla metà di agosto fino a ottobre.
Consigli di coltivazione
Si adatta a diversi tipi di terreno, pur prediligendo suoli leggeri, poco argillosi, non umidi e non soggetti a ristagni di acqua. Resiste a estati calde e siccitose. Si moltiplica per seme (ma la crescita è molto lenta) o tramite i polloni che crescono numerosi alla base dei fusti delle vecchie piante. Anche la fruttificazione inizia tardivamente, con picco produttivo intorno a 20-25 anni, per poi calare progressivamente. Non richiede cure colturali particolari. Nei primi anni dalla piantagione può essere necessario intervenire con tagli nella parte bassa della chioma, lasciando poi che tenda ad assumere la forma naturale.
Da non dimenticare
Preferisce un clima temperato in zone prive di geli persistenti; tollera temperature sotto lo zero se sporadiche, ma è molto sensibile alle gelate autunnali. Resiste dall’Emilia Romagna in giù, meglio se in posizione soleggiata e riparata dai venti invernali, anche a ridosso di edifici.