Anche nota come “gloria della neve”, la chionodoxa è una graziosa Liliacea originaria del mediterraneo orientale. Come si intuisce dal nome comune, alcune specie presentano una fioritura molto precoce, che sfida i geli invernali e si protrae fino all’inizio della primavera. Alta appena 15 cm, produce graziosi fiorellini a forma di stella, blu o rosa con centro bianco o giallo, oppure di un bianco puro. Le due specie principali sono Chionodoxa luciliae e C. forbesii. Entrambe sono particolarmente adatte ai giardini rocciosi per formare macchie monocromatiche.
Consigli di coltivazione
I piccoli bulbi vanno piantati in autunno, a una profondità di circa 7-10 cm, a uguale distanza l’uno dall’altro, a gruppi di una ventina di esemplari, in posizione soleggiata o parzialmente ombreggiata. La fioritura precoce permette di allungare il periodo di fioritura di un angolo del giardino, sistemando le Chionodoxa sopra a bulbi più grandi a fioritura più tardiva. In estate, quando le foglie sono ingiallite, si possono recidere alla base. I bulbi non temono il freddo e possono rimanere nel terreno, dove si autoseminano spontaneamente con facilità.
Da non dimenticare
Si adatta ad ogni terreno, ma lo preferisce fresco e profondo, ricco di materia organica: in autunno è molto gradita una pacciamatura con letame maturo.
Chionodoxa: come e quando irrigare
Le specie a fioritura più precoce si trattano come campanellino e bucaneve e non richiedono irrigazioni (se non in condizioni particolari). Le specie che fioriscono più tardivamente necessitano di irrigazioni quando le temperature sono più elevate, in modo da mantenere il terreno umido, ma mai fradicio. Entrambi i gruppi non necessitano di acqua durante il riposo vegetativo, anzi, sarebbe dannosa.
Soffre molto il ristagno idrico, come tutte le piante che nascono da bulbi, rizomi o tuberi.
Per irrigare la pianta in giardini e terrazzi dotati di rubinetto o presa d'acqua si può impiegare il tubo da irrigazione, dotandolo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Nelle aiuole in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
In terrazzo si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi. Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.