Il pesco è una pianta che arriva a un’altezza di 4-6 m, ma in genere con la potatura dei primi anni di vita si ottiene un albero di dimensioni assai più ridotte, di solito allevato a vaso. Si distinguono gli ibridi con frutto a nòcciolo spicco, le cosiddette “spiccagnole”, e con frutto non spiccagnolo, un tempo dette “cotogne”; e poi gli ibridi chiamati “peschi noci” o “nettarini”.Si hanno anche le percocche, usate soprattutto nell’industria conserviera per confezionare le pesche sciroppate.
Consigli di coltivazione
Preferisce terreni bene esposti, soleggiati ma freschi, profondi e permeabili, tendenzialmente siliceo-argillosi ma anche calcarei. Non tollera i suoli compatti, troppo umidi o troppo secchi. Per la potatura, tenete presente che i frutti nascono solo sui rami dell’anno precedente e la pianta tende a portare i rami sempre più in alto: quindi, in marzo del primo anno i rami principali si tagliano verso l’esterno dopo la quarta-quinta gemma e nella primavera delsecondo anno ugualmente dopo la sesta-settima. Dopo la fruttificazione si pratica la potatura verde, tagliando i rami derivati dalle gemme a legno sopra la terza-quarta foglia, nonché i rami alla base che hanno fruttificato.
Da non dimenticare
Il pesco non ama i climi freddi, e soprattutto gli sbalzi di temperatura, le gelate e le brinate primaverili, nonché i venti gelidi. Per il Sud sono indicate le varietà a fruttificazione precoce, mentre al Nord possono resisterequelle tardive.
