Si tratta di un ortaggio ideale da coltivare in inverno, in quanto tollera le basse temperature. Molto adattabile, tollera anche le esposizioni poco soleggiate e non ha particolari esigenze. Può essere di taglia nana o gigante, con bulbo allungato o arrotondato. Tra le varietà precoci si può ricordare ‘Colonna Erda’, tra quelle di mezza stagione la ‘Gigante d’Italia’ e tra quelle tardive la ‘Lunga d’inverno’.
Consigli di coltivazione
Il porro predilige posizioni soleggiate e terreno piuttosto leggero, fresco e fertile, arricchito con sostanza organica. Può essere seminato in semenzaio o a dimora, a partire da metà primavera (in semenzaio anche in dicembre-gennaio, ma in letto caldo), in solchi poco profondi, alla distanza di 15 cm. All’inizio dell’estate si trapiantano i giovani porri (dopo aver spuntato le radici per circa 2/3 e dimezzato le cime) in buche profonde circa 15-20 cm, distanti 15-20 cm, con 25-30 cm tra le file. E’ sconsigliabile somministrare troppo fertilizzante azotato per non ottenere prodotti poco conservabili.
Da non dimenticare
Per imbianchire i porri, man mano che crescono occorre ammucchiare un po’ di terra attorno alla base di ciascun fusto. Le piante possono essere lasciate nel terreno fino al momento del consumo; se però esiste il rischio di gelate, conviene estirparle e conservarle in una casstta con torba umida.
Porro: come e quando irrigare
L'irrigazione del porro è piuttosto semplice, in quanto non ha grandi esigenze idriche ed è ben adattato al clima italiano: si annaffia quando il terreno è secco e le giornate sono particolarmente calde.
Per irrigare l'orto con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie degli ortaggi. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per l'orto in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per l'orto in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.