I tulipani sono, con pochi dubbi, la bulbosa per eccellenza. Il genere Tulipa è originario dell’Oriente, e i primi bulbi arrivarono in Olanda nel 1635: da allora gli Olandesi hanno selezionato migliaia di varietà e ibridi, fra i quali c’è l’imbarazzo della scelta. I tulipani più di moda sono quelli a fiore di peonia, bianchi o rosa (‘Angelique’), che ricordano il tutù spumeggiante delle ballerine. Molto ricercati gli eccezionali tulipani neri (color viola scuro), come ‘Negrita’, ‘Absalon’, ‘Black Parrot’, ‘Havran’, ‘Queen of the Night’. Nel giardino chic non possono mancare il tulipano verde (‘Artist’, ‘Dancing Show’, ‘Florosa’,) e quelli botanici (Tulipa kaufmanniana, T. greigii), che da qualche anno fanno impazzire gli appassionati. Fra le rarità, da cercare nel prossimo settembre per piantarli in autunno, ci sono T. ingens (rosso), T. pulchella ‘Albocoerulea’ (bianco, blu-viola).
Consigli di coltivazione
Non fornire concime direttamente: i bulbi non ne hanno bisogno, perché contengono già le sostanze nutritive necessarie alla produzione dei boccioli. Coprire con un po’ di terriccio i bulbi che, nella corsa alla fioritura, dovessero spuntare fuori dalla terra. Dopo la fioritura tagliare alla base fra le foglie tutti gli steli ormai senza i petali, per evitare che producano il seme, impoverendo le riserve del bulbo. Se il bulbo di vuole conservare anche negli anni successivi, non tagliare mai le foglie finché sono ancora verdi: devono accumulare nel bulbo le preziose sostanze di riserva, che serviranno l’anno successivo per un’altra spettacolare fioritura. Al termine della fioritura, spargere intorno alle piante una dose di concime granulare per piante da fiore, interrando leggermente i granuli con una zappetta e innaffiando subito dopo.
Da non dimenticare
Eliminare le foglie quando ormai sono ingiallite sul terreno: hanno esaurito la loro funzione. I bulbi sono ora a riposo; non dissotterrarli, ma lasciarli indisturbati nel terreno, pronti per la primavera.
Tulipano: come e quando irrigare
Il tulipano richiede poche irrigazioni, praticamente soltanto durante la fioritura: annaffiare un pochino, se non piove a sufficienza, stando attenti a non infradiciare il terreno. I bulbi, infatti, sono molto sensibili ai marciumi causati dalla troppa umidità.
Per irrigare la pianta in giardini e terrazzi dotati di rubinetto o presa d'acqua si può impiegare il tubo da irrigazione, dotandolo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Nelle aiuole in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
In terrazzo si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi. Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.